(dal blog di Alifehappy: http://www.alifehappy.blogspot.com/)
Daniele non sono riuscito a postare il commento sull'altro blog quindi lo posto qui. Ti ringrazio per la tempestiva e precisa risposta alle mie 2 domande fatte in alifehappy. Purtroppo con questo commento ho capito che le nostre idee che dapprima sembravano essere simili vanno man mano divergendo anche se ci sono dei punti in cui pure se con diverse motivazioni trovo una certa concordanza. Ti premetto che non ho alcuna tessera di partito perchè in questo momento sento che nessuno possa rappresentare le mie idee a livello politico quindi nei commenti che seguiranno non pensare che io voglia difendere un qualsiasi partito politico perchè non ne ho alcun interesse. Andiamo per ordine. Riguardo alla libertà di stampa tu dici '' secondo me ce n'è fin troppa'' forse ho una definizione di libertà di stampa differente dalla tua perchè (e tu mi puoi insegnare) secondo me libertà di stampa significa che ogni testata giornalistica puo scrivere la VERITA' di qualsiasi persona chiunque essa sia (qualsiasi persona ovviamente pubblica), nel bene o nel male i cittadini devono sapere la VERITA'sempre e comunque, ora usando questa mia pseudo definizione, che ti ripeto è solo mia, analizziamo il panorama giornalistico italiano. Innanzitutto il PD non è proprietario di quei giornali che hai elencato infatti tu hai detto ''fanno riferimento'' pero penso che sia una cosa ben diversa da essere proprietari delle testate giornalistiche come accade per l'altra sponda politica e penso che cosa essenziale sia avere in un paese normale una netta e profonda lontananza da media in generale e politica assicurando ai cittadini un'informazione esente da conflitti d'interesse , però ,fermor estando questo, io condanno personalmente ogni giornale di dx o sx che scrive bugie. Analizzando i fatti, non voglio dilungarmi in elenchi di avvenimenti spiacevoli riguardanti la libertà di stampa in questo paese, ma voglio solo ricordare che nel 2002 il caro presidente del consiglio fa allontanare personalmente (anche se lui dice che non è cosi) 3 personaggi scomodi dalla rai che tu ben conosci sicuramente, perchè hanno raccontato delle cose in tv; allora uno si chiede: ma quale razza di bugie hanno detto questi? Bè a mio dire dopo approfondite ricerche non avevano detto alcuna bugia tesi che viene confermata nei processi in cui i giornalisti vengono portati dal premier uscendone appunto vincitori essendo che hanno detto solo la VERITA'.La mia domanda ora è: far licenziare 3 giornalisti che hanno detto la verità su un personaggio pubblico di quella importanza è un atto di libertà o di repressione? Il presidente con quell'atto ha voluto nascondere la verità?Quei giornalisti solo perchè hanno detto la verità erano comunisti?E Indro Montanelli come mai diceva queste parole ''Veramente la scoperta che c'è un'Italia berlusconiana mi colpisce molto: è la peggiore delle Italie che io ho mai visto, e dire che di Italie brutte nella mia lunga vita ne ho viste moltissime''era anche lui comunista? Quanti direttori di giornali hanno denunciato deviazioni programmatiche nella fase di scrittura di parecchi giornali? Utima cosa FREEDOM HOUSE ci ha posizionato nella classifica della stampalibera o a libertà parziale insieme a Israele ,Taiwan e Hong Kong, penso che unpiccolo problemino c'è e perchè non manifestare?Passiamo al secondo punto. Concordo con te nel fallimento totale della politica nel sud ma sai io aggiungerei nella politica tutta, nel sud ancora di piu, e sono daccordo con te nella frase del ministro Sacconi (se non sbaglio era sua) , mi trovo daccordo anche sul nostro modo di votare e di pensare basta guardare le ultime elezioni ad Alife, ma non riesco a trovare soluzioni valide per queste gravi problematiche politiche nell'apartitismo totale. Secondo me è troppo semplice dire: la politica ha fallito quindi non appoggio nessun partito e quindi non credo nella politica.Una differenziazione che credo sia importante fare è la differenza tra apartitismo e apoliticismo non si puo sicuramente essere apolitici e credo che in questo siamo daccordo altrimenti si va contro la definizione di politica che non è nientaltro che l'insieme delle regole di una società civile.Ma io credo che in un certo senso non si puo essere neanche apartitici perchè anche se fallimentare è tuttora la nostra politica, i partiti rappresentano il collegamento che c'è tra noi cittadini e chi deve scrivere quelle famose regole, regole che hanno per forza di cosa orientamenti assai diversi e quindi orientamenti politici ben definiti. Come ti ho premesso neanche io ora sento di appartenere a un partito allora anche io dovrei considerarmi apartitico? Non mi ci sento perchè conosco il mio orientamento politico e so sicuramente che una parte politica non potrà mai e poi mai seguire quelle che sono le mie linee politico_programmatiche, ma so nello stesso tempo, dall'altro lato ,c'è chi puo capire le mie richieste. Concludo dicendo che se ci sono delle regole da seguire in una società civile anche dopo molti fallimenti c'è sempre una speranza di riscriverle quelle regole e per riscriverle io devo scegliere chi dovrà farlo per me e attuare questa scelta signfica scegliere un partito politico.Spero di non essere stato logorroico e apprezzo moltissimo il confronto con una persona che stimo tanto come te.
Alfonso
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