Non ci si sente da un pezzo. Ma era dovuto per non
intralciare l’operato della Maggioranza, alle prese con le prime programmazioni
delle iniziative per Alife e per gli alifani.
Adesso che sono largamente trascorsi “i 100 giorni” ci
sentiamo più liberi di onorare il mandato amministrativo che gli Alifani ci
hanno dato: il ruolo di Minoranza.
Il 31 agosto c’è stato il Consiglio comunale con
l’approvazione, tra l’altro, del Bilancio di previsione 2011 e con la “presa
d’atto” di una sentenza della Corte dei conti (la n. 331/2011, riportata
integralmente su questo blog e – vi prego – di leggerla con attenzione).
Su questi argomenti ho pronunciato (cercato di pronunciare)
due interventi.
A un certo punto ha parlato di “controlli da fare a chi
prende il sole in terrazza, per non parlare di coperture”. Lì per lì ho pensato: "questo ce l'ha con me!". Del resto, “coperture” e “terrazze” di casa mia sono salite
già una volta agli onori della cronaca: erano i tempi dell’approvazione del
Rendiconto 2008. Perciò gli ho chiesto di precisare se si riferiva alla mia
abitazione di piazza Vescovado; un riferimento molto, ma molto “personale” ché
aveva niente a che vedere con tasse e bilancio di cui si stava discutendo.
Oltretutto, mi pareva verosimile che il Sindakò si riferisse alla mia
abitazione per quest'altra ragione. Quest’anno mia moglie ha avuto la felice
idea di piazzare sulla terrazza una piccola piscina di plastica – sapete: di
quelle gonfiabili – dove far divertire le mie bambine (cinque e sette anni). Durante
questo loro quotidiano diversivo, mentre fa da “bagnina” in attenzione alle
figlie, mia moglie si sdraia su un lettino a…. “prendere il sole!”. Dunque ho
fatto due più due, terrazzo più prendere il sole: il conto tornava. Ma ditemi:
è forse vietato prendere il sole a casa propria sulla terrazza?
Comunque, il Sindakò non ha precisato se si riferiva a me. Perciò
resto con quel dubbio. Ma quello che è peggio è che la sera, a letto,
ripensando all’episodio, mi è salito un brutto senso di mortificazione: “che
razza di marito che sono!”, ho pensato. “Far prendere il sole a mia moglie in
terrazza e dare alle piccolette una misera piscinetta di 30 cm……”. “Daniele sei
un bastardo! Sei un padre e marito egoista!”, mi sono detto, battendomi il
petto: meglio sarebbe stato un viaggio in zone esotiche, tropicali o….
desertiche.
Andiamo avanti.
Il bello deve ancora arrivare.
Al termine del suo commento, tanto per peggiorare il suo già
encomiabile comportamento, il Sindakò ha ordinato il “divieto a qualsiasi
replica”. Sì, proprio così. Ed è stato solo grazie all’intervento del
Segretario che è stato possibile ristabilire un clima più “civile”, prima che più
“democratico”. Il Segretario, ovviamente, è stato sollecitato da noi della
Minoranza a far rispettare il “Regolamento sul funzionamento del Consiglio
comunale”. Regolamento che – devo supporre – il Sindakò non avrà mai letto, altrimenti si sarebbe
risparmiato quella brutta figuraccia!
Sul secondo intervento le cose sono andate peggio. Qui non
do un voto, anche perché dà fastidio al Sindakò. Ma mi sia concesso di
gratificarlo con il “Premio raffinatezza!”.
Il mio intervento era di 9.177 battute, 112 righe, 1.400
parole. Ebbene sono arrivato a leggere solo le prime 3.000 battute, ossia 37
righe e 480 parole ed è successo il patatrac! Il Sindakò è scattato ed ha sferzato un pugno sul tavolo. All'istante s'è messo in piedi puntandomi contro l'indice e, mentre lo muoveva su e giù, ha cominciato, urlando, ad inveire
contro di me con divieti, ordini e minacce. Ecco: gli ingredienti giusti e
misurati per una frittata di sgarbatezza! A quel punto ho deciso di abbandonare
l’Aula; così hanno fatto pure i miei Colleghi Consiglieri di Minoranza.
* * *
E’ inspiegabile questo atteggiamento del Sindaco! Ed
è il risultato più preoccupante venuto fuori dal Consiglio comunale. Più
preoccupante della decisione sul Bilancio 2011 o della sentenza della Corte dei
conti. Sentenza, a proposito, che “mette sotto controllo questa amministrazione”
non quella di Vitelli (nome sussurrato da un Consigliere di Maggioranza) che non
ha più cariche amministrative (assieme a Vitelli, tanto per dirla tutta, nel
2009, è stato Assessore anche un tale Giammatteo: mi sbaglio o è lo stesso Assessore
della giunta Avecone?). Un cartellino giallo che si poteva benissimo evitare,
basta leggere la sentenza per capirlo: perché tanta fretta nell’approvare il
Rendiconto 2009?
Dicevo: il risultato più preoccupante è il comportamento che il Sindaco va perfezionando in un continuo e costante crescendo. E devo
supporre che lo stesso atteggiamento tenga pure all’interno del
gruppo di Maggioranza: nessuno ha battuto ciglio alle sue esternazioni e
nessuno a dire una parola; tutti pronti, però, a scattare ed alzare la mano,
per le votazioni, sulla sua parola: “ueeè!”. A guardarli, sembrava una scena di
quei films in bianco e nero delle simpatiche canaglie!!!.
Una cosa è certa: non è un comportamento da “Primo Cittadino”.
Un “Primo Cittadino” dovrebbe ammettere che altri lo possano
contraddire; dovrebbe tollerare che altri la pensano in maniera diversa dalla
sua; dovrebbe lasciare la libertà agli altri di pronunciare parole diverse da
quelle che vuole ascoltare. Perché il “Primo Cittadino” non ha nulla più degli
altri (cittadini); perché il “Primo Cittadino” non ha alcun “potere” sugli
altri; perché il “Primo Cittadino” è tale perché è stato votato (e dunque
scelto) dalla maggioranza dei Cittadini per “servire”, non per “asservire” la
comunità, gli altri, il popolo.
Qualcuno, che però ha fatto una brutta fine, sosteneva che
“chi vuol essere il primo, si faccia servo di tutti”: l’hanno frustato e poi
ammazzato.
Mi immagino la replica del Sindakò a queste mie parole. Dirà,
anche stavolta (come fa sempre), che “mi erigo a giudice….che do voti e faccio
lezioni!”. Può darsi che abbia ragione: sarà magari uno dei miei tanti vizi. Ma
voglio osare di più e perseverare in questo mio errore dandogli un consiglio: si
chieda, serenamente, se di queste lezioni non ne abbia un grande ed impellente bisogno!
Personalmente, dunque, mi sento offeso; nel ruolo pubblico che
rivesto, screditato.
Se vuole vedermi ancora in Consiglio comunale, deve fare
delle pubbliche scuse (spero la capisca, questa!). Scuse non al Consigliere
Cirioli, ma ai Cittadini per l’indecoroso spettacolo del 31 agosto, che fa da
replica alla “prima” del 30 giugno.
Mi fermo qua, per oggi.
Voltaire (al secolo François-Marie
Arouet) diceva: “non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la
vita affinché tu lo possa dire”.
Appunto.
Ciao, daniele.


4 commenti:
Francamente mi riesce molto difficile comprendere,a distanza di pochi mesi se ad alife ci sia un organo di "governo". A parte l'indecente spettacolo messo in scena durante l'ultimo consiglio comunale,l'amministrazione Avecone sembra un fantasma,immersa in uno spettrale sonno politico. Se provassimo a fare il punto, anche solo per puro divertimento, dagli occhi di un normale cittadino, si vedrebbe una scolaresca, a dire il vero capricciosa e litigiosa, presa per mano da qualche “nonno”, per certi aspetti, fuori dal tempo, per certi altri, intransigentemente esigente a tal punto da non farsi passare mosca da sotto il naso. E il contradittorio?il sindaco pretende che la propria visione delle cose sia indiscutibile.O con me o contro di me. Sentire dalla finestra di un municipio un gruppo di persone dire "peppi ott e mani"(trad peppino prendili a schiaffi),è una situazione a dir poco medioevale. Si è perso il rispetto per i ruoli politici (maggioranza e opposizione),ma sopratutto il rispetto delle persone stesse.
posso dire solo che x fare questo il sindaco aveva le sue raggioni,nn è da lui alzare la voce e nn far esprimere ad altri la propria opinione.....
forza sindaco cioe dott pepy
pasquino vi aveva già avvertiti attenti al "FASCIO" . e mi sà tanto che aveva visto lungo:
allora se io picchio qualcuno, ciò giustifica che ho le mie raggioni!? Ma chi è pepy la sorella di lady GAGA. Ma per favore siete ridicoli !
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