giovedì 29 ottobre 2009

Good morning, Alife

Amici miei, vicini e lontani: buongiorno!

Stamattina, la stampa locale (stampa ?!?!) riprende ancora il Consiglio comunale di lunedì.
Mi dispiace (un po’ mi sorprende, conoscendo l’autore) il taglio dell’articolo che è pubblicato da Buongiorno Caserta. Mi dispiace perché, quando apro un giornale, mi attendo sempre il rispetto di una regola fondamentale del giornalismo. Invece, puntualmente, la trovo violata. Una piccola regola che dice: una cosa sono i fatti, un’altra le idee personali.
Nulla da obiettare se il giornalista non condivide la certa situazione che deve riferire (nel caso la mia posizione assunta nel Consiglio comunale, per restare sul fatto quotidiano). E’ legittimo, ci mancherebbe! Però, se è vero – come è vero – che una cosa sono i fatti e un’altra le idee personali, quando si scrive un articolo (quando si fa il Giornalista) le due posizioni (i fatti e le idee personali) vanno sempre tenute accuratamente distinte, affinché il Lettore possa capire quando sta leggendo gli accadimenti (la realtà) e quando sta leggendo un’opinione (del giornalista o di altri non importa: non è la realtà, ma delle supposizioni).
Nell’articolo di oggi è riportato il “fatto” che Cirioli di Vivi Alife ha posto una questione sospensiva sulle deliberazioni concernenti l’affidamento di incarichi di opere pubbliche. Il giornalista non si limita a narrare il “fatto”, tant’è vero che per ben due volte ha premura di “qualificare” ciò che sta descrivendo: una prima volta quando dice «quelle che ha chiamato ‘anomalie’» (già dando per certo – così intuisce il Lettore – che non sono anomalie: “le ha chiamate così Cirioli, ma anomalie non sono!”); la seconda volta quando proseguendo aggiunge: «presenti a suo parere nell’odg e quindi la prassi seguita» (quel “a suo parere” rafforza l’idea già prospettata: “le ha chiamate così Cirioli, ma anomalie non sono”. In conclusione: “quanto è scemo, Cirioli!” (evito di soffermarmi sul fatto che le “anomalie” non le ho rilevate “nell’odg”, come si sostiene nell’articolo).

Non me la prendo mica!
Per fortuna c’è il blog. Dove ho messo (e così continuerò a fare anche per altre questioni) tutto il materiale relativo al discorso e alla posizione in merito alle delibere dei lavori pubblici: questo è il materiale che il Lettore deve leggere. Meglio se partecipa alle adunanze del Consiglio comunale. Perché leggendo la realtà dei fatti (gli atti ufficiali) il Lettore può farsi l’opinione che vuole e, sicuramente, la “sua” personale opinione, non quella di altri.

Che barba sto’ discorso! Cambiamo registro e cerchiamo di sorridere! Restiamo sull’articolo di Buongiorno Caserta, dove ci sono le dichiarazioni del Vicesindaco e dell’ex sindaco Vitelli.
Si spiega prima di tutto che il Vicesindaco, replicando alle obiezioni di Cirioli, abbia affermato: «facciamo meno polemiche ed (?, ndr) a lavorare più fattivamente. Si tratta di avvisi pubblici sotto soglia che potevamo anche affidare direttamente e invece abbiamo fatto ricorso ad avvisi pubblici». Accidenti!, mi sono detto. Ma vedi che mancanza che ho fatto! Invece di ringraziarli, mi sono messo a fare questioni… E vedi quant’è scema pure l’Autorità di vigilanza sui lavori pubblici che la pensa diversamente…. Tutti stupidi, tutti incompetenti….Vi terrò aggiornati su questo fatto (ora sono diventato molto curioso).
Infine, l’articolo riporta l’intervento dell’ex sindaco ed assessore Roberto Vitelli. Ascoltate: «“E’ la prassi sin qui seguita” rimproverando Cirioli di essere poco pratico». Sì, avete letto bene. C’è scritto che Vitelli ha “rimproverato” Cirioli: sapeste che pianti mi son fatto dopo quella ramanzina!
E’ la prassi sin qui seguita” ha detto Vitelli. Appunto, rispondo io: è questo quello che a me non va giù. Io non voglio continuare “sulla prassi sin qui seguita”, altrimenti perché mai la mia candidatura? Vorrei qualcosa di più, qualcosa di diverso per Alife. A parte questo, quello che ha detto Vitelli, secondo me, è molto importante: sgombra il campo da ogni dubbio sul fatto che non c'è stato nulla di nuovo, nessuna novità dal passaggio: Vitelli a Iannelli.

Non mi resta che salutarvi.
Prima ho parlato di Autorità sui lavori pubblici. Talvolta anche le Authority (sono organismi di controllo) possono essere criticate. ItaliaOggi l’ha fatto in merito a un bando di appalto (e dàgli!) per la consulenza del lavoro. Vi riporto l’articolo e la lettera di risposta dell’Authority (e nuova replica di ItaliaOggi)

Buona giornata.
Ciao, Daniele



Articoli tratti da ItaliaOggi (http://www.italiaoggi.it/)


Beffa ai consulenti del lavoro

Servizio di consulenza del lavoro dei propri dipendenti affidato a tutti tranne che ai consulenti del lavoro. Cioè ai professionisti che hanno l'esclusiva su questo tipo di attività. E' quanto prevede il bando di gara per l'affidamento dell'appalto di fornitura triennale del servizio di elaborazione paghe del proprio personale (circa 300 unità) di una pubblica amministrazione. Strana storia, dovuta forse ad una piccola dimenticanza su quanto stabilisce la legge in materia. Se non fosse che l'amnesia ha colpito l'Autorità garante della concorrenza e del mercato che ha bandito la gara: la presentazione delle candidature, infatti, si rivolge esclusivamente alle imprese (dunque sono fuori i professionisti).
La gara (le domande si presentano entro il 12 novembre) è stata indetta nella forma della procedura aperta e riguarda, in particolare, l'affidamento a terzi del servizio di elaborazione delle retribuzioni e altri emolumenti e conseguenti obblighi previdenziali e fiscali per tutto il personale dell'authority diretta da Antonio Catricalà (180 mila euro Iva esclusa, durata di tre anni a partire dal prossimo 1° gennaio). Fin qui tutto regolare. L'anomalia, invece, sta nell'individuazione dei “terzi” che per questo servizio possono gareggiare: (solo) le imprese. Qualcosa che non va, dunque. Perché l'attività in questione è riservata dalla legge ad una categoria specifica di professionisti: i consulenti del lavoro. L'articolo 1 della legge n. 12/1979, infatti, stabilisce che tutti gli adempimenti in materia di lavoro, previdenza e assistenza sociale dei lavoratori dipendenti, se non vengono curati dal datore di lavoro, direttamente o a mezzo di propri dipendenti, non possono essere assunti se non dai soggetti che sono iscritti nell'albo dei consulenti del lavoro, nonché da coloro che sono iscritti negli albi degli avvocati e procuratori legali, dottori commercialisti, ragionieri e periti commerciali. Dunque, professionisti ma non imprese. L'unica possibilità data (dalla legge) è circoscritta alle operazioni di calcolo e stampa delle buste paga effettuata dai “centri elaborazione dati”(Ced), cioè imprese. In ogni caso, ogni Ced deve essere assistito da uno o più soggetti iscritti agli albi sopra citati. Ma l'authority non rientra certo in queste ipotesi. E poi l'oggetto dell'appalto, specificato nel capitolato di gara, non si limita alla semplice riproduzione e stampa di cedolini paga, ma riguarda l'attività vera e propria di consulenza del lavoro. In particolare, concerne il servizio di elaborazione e stampa mensile dei cedolini paga; l'elaborazione, stampa e trasmissione delle denunce e dichiarazioni previdenziali, fiscali e assicurative, mensili ed annuali; e ogni altro obbligo connesso alla gestione economica nel rapporto di lavoro ivi incluse eventuali nuove obbligazioni intervenute a carico del datore di lavoro e del lavoratore per effetto di provvedimenti legislativi che intervengano nel corso della vigenza dell'appalto. Insomma siamo in presenza di un bando con il quale l'Antitrust spazza via in uno solo colpo una legge dello Stato vigente, sostituendosi al Parlamento; quasi come a voler dire “ se la liberalizzazione non si fa per legge, la si fa con un bando di gara”.
Ma c'è di più nel bando che potrebbe addirittura lasciare immaginare una nuova “tipologia” di attività. Stabilisce infatti che l'impresa aggiudicataria dovrà effettuare, sulla base delle informazioni trasmesse dall'authority, la gestione amministrativa ed economica dei dati nel rispetto delle norme di carattere previdenziale, tributario e contrattuale, secondo le direttive specificate nel capitolato d'appalto. E che questo servizio andrà eseguito presso la sede dell'authority utilizzando il software personalizzato già in uso e che va dalla rilevazione delle presenza e all'elaborazione delle paghe. Più che l'affidamento di un servizio, allora, la gara potrebbe riguardare l'arruolamento di manodopera da impiegare per lo svolgimento dello stesso servizio. Ma questa è un'altra storia. Una storia comunque non contemplata ancora dalla legge.


L'antitrust, in pratica, è contro la legge (e i professionisti)

Nell'articolo di ItaliaOggi del 27 ottobre 2009, titolato «Un Antitrust antilegge», si afferma che l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, nell'indire una gara per l'acquisizione del servizio di elaborazione paghe del personale dipendente, «spazza via in un solo colpo una legge dello stato vigente sostituendosi al parlamento».
Si tratta di una ricostruzione non rispondente al vero e lesiva dell'immagine dell'Autorità.
L'Autorità, come peraltro ogni altra pubblica amministrazione, è soggetta, per l'acquisizione di beni e servizi, all'applicazione integrale del codice dei contratti pubblici (dlgs 163/06) nel quale rientrano, tra «i servizi di contabilità», i «servizi di gestione delle retribuzioni» (Allegato IlA). In piena conformità a quanto previsto dalla legge, l'Autorità ha indetto una gara a evidenza pubblica aperta a tutte le imprese, cioè a tutti gli operatori economici previsti dall'art. 34 del codice stesso, organizzati anche in forma individuale, ivi compresi dunque anche i consulenti del lavoro. È falso dunque che questa categoria sia esclusa dalla gara.
Siamo dunque convinti che il nostro bando sia legittimo. L'Antitrust sarebbe stata «anti-legge» se non avesse rispettato le norme del codice degli appalti.
Luigi Fiorentino
Segretario generale Antitrust


Risponde ItaliaOggi.
È fuori dubbio che «l'Autorità è soggetta, per l'acquisizione di beni e servizi, all'applicazione integrale del codice dei contratti pubblici». È fuori dubbio che tra questi servizi, in base all'Allegato IIA del dlgs n. 163/2006, rientrano anche i «servizi di contabilità», nonché i «servizi di gestione delle retribuzioni». Ma nell'articolo di ItaliaOggi si contestava il fatto che il bando avesse messo in gara non il servizio di gestione delle retribuzioni, ma l'attività di consulenza del lavoro: quell'attività professionale (non imprenditoriale) disciplinata dalla legge n. 12/1979.
Se il «servizio di gestione delle retribuzioni» è uguale ad «attività di consulenza del lavoro» significa che il codice degli appalti raggira (deroga) la legge n. 12/1979, perché consentirebbe di appaltare un'attività professionale a qualunque operatore economico, nonostante la stessa attività sia riservata dalla legge a una sola e specifica categoria (e se si fosse trattato di un servizio legale? O medico?).
Inoltre, i «professionisti» non sono «imprenditori». E mai potranno dichiarare, come richiede la domanda di partecipazione al bando in forma di autocertificazione, quei requisiti (quali, per esempio, l'iscrizione alla Cciaa) che sono tipici del mondo imprenditoriale. Si conferma, dunque, l'idea che il bando dell'Antitrust sarebbe «anti-legge». A questo punto suona un po' sospetto il fatto che il bando di gara preveda come requisito per la gestione del rapporto di lavoro dei 300 dipendenti dell'Autority (Art. 3 punto 10) «che l'impresa, nel triennio 2006-2008, ha elaborato per enti pubblici e/o privati complessivamente un numero di cedolini superiore a 100.000». Più che un professionista sembra che qui si cerchi una multinazionale.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Daniele mi chiedevo come mai ti sei astenuto nella votazione nel consiglio comunale riguardante l'istituzone del fondo di solidarietà con i soldi dei gettoni di presenza qualora verrebbero quantificati?Grazie
Alfonso
P.S.(se non è vero mi hanno detto una bufala io non c'ero quella sera del consiglio)

Anonimo ha detto...

Buoni e cattivi.
Giusto e sbagliato.
Bene e male.
Tra poco anche sacro e profano, pulito e sporco, dolce e amaro.
Dall'alto del suo piedistallo il neo santone della politica alifana sottopone il mondo intero al suo giudizio universale. Da un lato quelli che sono d'accordo con lui, dall'altro il baratro!
Se gli si fa notare qualcosa, fateci caso, dici sempre di essere stato frainteso: non vi ricorda un pò il Silvio nazionale?
Riesce, incredibile ma vero, anche ad interpretare l'intenzione del giornalista che si permette di citare il termine "anomalie"; ma cosa ancora più sopraffina, decide anche quale deve essere l'intuizione del lettore...
Per fortuna gli individui sanno giudicare da soli, anche senza la sua guida!
Lo hanno già fatto alle elezioni.
In bocca al lupo, Daniele Cirioli.
Sperando che tu possa incontrare il lupo solo dopo aver fatto un bagno di umiltà. Altrimenti scriverai che il lupo lo hanno mandato i nemici...

Daniele Cirioli ha detto...

La mia replica è nel Good morning del 30 ottobre 2009.
Ciao, daniele.

michele martuscelli ha detto...

Non tutte le ciambelle riescono..con il buco . Almeno la ciambella-articolo sulle opere pubbliche .La frase mi è venuta in mente pensando a quanto ha scritto il consigliere di minoranza Cirioli sul dinamico blog Vivi Alife( complimenti ancora come ho già evidenziato nei giorni scorsi su Good morning Caserta) che ha ulteriormente vivacizzato il clima politico amministrativo . Nessuna menzione (vero consigliere) su altre ciambelle(articoli) come quello di domenica sulla mensa e di mercoledì sul fondo di solidarietà.Ciamble venute bene evidentemente . .Non è piaciuto il "taglio" della sintesi giornalistica: l'aver sovrapposto e mischiato resoconto oggettivo dei lavori dell'assemblea e commento(personale). Mah. Che dire sono sorpreso più di lui degli addebti .Libero di farlo : come lui sono una figura pubblica in quanto giornalista e quindi sottoposta al vaglio dell'opinione pubblica. Solo che il consigliere Cirioli risponde agli elettori ed io ai lettori. Ho rispettato, come sempre i fatti, quello accaduto e detto nel consiglio senza interferenze o deviazioni soggettive come, tortuosamente, dichiara il consigliere Cirioli .Ho riportato il suo interveto e quello degli altri conisiglieri di maggioranza o minoranza . Nè più nè meno.Le anomalie da rimuovere? Il mio non è un artificio o espediente terminoligico : è opinione di Cirioli che due elementi(mancata indicazione degli orari di trattazione delle singole delibere e tempi brevissimi tra conferimento ed incarico) siano fattori che autorizzavano la mozione di rinvio dei temi all'ord e come tale l'ho riportata come le critiche dell'ex sindaco Vitelli e del vicesindaco in carico Di Muccio.Meno male che cìè il blog di vivi Alife che riporta integralmente l'intervento. Quanto alla stampa locale meno interrogativi e punti esclamativi(please) . Ne possiamo parlare a iosa specie sulla cosidetta stampa locale . Ma evitiamo pose radical-chic o la puzza sotto il naso : sarebbe bello vedere gente con, sotto il braccio, solo il New Tork Times, il corriere(dela sera) , Itala Oggi etc . Il mio sforzo è semplicemente questo. Quanto ai commenti ne avre tanta voglia su tanti argomenti ma non spetta a me orientare-guidare ma informare nel modo più equilibrato. . PS: proponi di verbalizzare con il ricorso alla tecnilogia stenografica, integralmente, i consigli comunali per mettere po0i il contenuto sul web. Ne guadegnerebbero trasparenza e controllabilità . Ah dimenticavo , sono Michele Martuscelli(Buongiocaserta), l'autore dell'articolo.Con rinnovata stima.